La "Cronologia"

1906 - Il naufragio del piroscafo "Sirio"

Il pomeriggio del 4 agosto il piroscafo ”Sirio” urtò un banco roccioso sommerso presso l'arcipelago delle isole Hormigas a sud ovest di Cartagena lungo la costa mediterranea della Spagna. Il vapore batteva bandiera italiana e apparteneva alla compagnia di Navigazione Generale Italiana. Il ”Sirio”era partito da Genova il 2 agosto, aveva fatto scalo nel porto di Barcellona ed aveva ripreso il mare diretto a Buenos Aires con un carico di circa 800 passeggeri, la maggioranza dei quali emigranti di terza classe.
Varie testimonianze narrano che la nave procedeva a tutto vapore non lontano dalla costa spagnola. Ad un tratto sentirono uno schianto e videro la prua del Sirio alzarsi dalle acque e, contemporaneamente, la poppa finire repentinamente sommersa. Diversi passeggeri, colti alla sprovvista, furono catapultati in mare mentre molti altri (soprattutto quelli che si trovavano sotto coperta) furono improvvisamente sommersi dalle acque e rimasero intrappolati nello scafo della nave. Nell'incidente, secondo le stime ufficiali redatte dai Lloyd di Londra, perirono almeno 293 persone tra passeggeri e personale di bordo. In realtà il numero delle vittime fu sensibilmente maggiore perché sul piroscafo erano imbarcate anche diverse decine di passeggeri clandestini (altre stime indicarono tra le 450 e le 500 vittime).
Il disastro del “Sirio” alimentò violente polemiche sulla stampa europea: secondo alcuni quotidiani inglesi e francesi l'equipaggio della nave, in piena disorganizzazione e preoccupato solo di mettersi in salvo, non diede adeguato soccorso ai passeggeri lasciandoli inermi al proprio destino. L'inchiesta ufficiale condotta dalle autorità spagnole smentì categoricamente questa ricostruzione dei fatti e ipotizzò, come causa dell'incidente, la navigazione sottocosta del Sirio, dovuta all'esigenza di fare scali non autorizzati per caricare emigranti clandestini.

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