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Soldati italiani entrano a Tripoli
Testo dell'ultimatum (e dichiarazione di guerra) italiana all'Impero Ottomano (Guerra italo-turca del 1911-1912) consegnata alla "Sublime Porta" il 29 settembre 1911 dal reggente dell'ambasciata italiana a Costantinopoli, comm. De Martino.

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Testo dell'ultimatum italiano alla Sublime Porta

In obbedienza agli ordini di Sua Maestà il Re, suo Augusto sovrano, il sottoscritto incaricato d'affari d'Italia ha ordine di significare a Vostra Altezza quanto segue:

Il termine che il Governo reale aveva ultimamente accordato al Governo imperiale, in vista dell'attuazione delle misure diventate necessarie, è trascorso senza che gli pervenisse una risposta soddisfacente. La mancanza di tale risposta non fa che confermare il malvolere o l'impotenza di cui il Governo e le Autorità imperiali hanno già fornito in numerose prove specialmente per ciò che concerne la tutela degli interessi o dei diritti italiani in Tripolitania e in Cirenaica. Il governo italiano si vede per conseguenza obbligato a provvedere direttamente alla salvaguardia di quei diritti ed interessi come della dignità e dell'onore del Paese con tutti i mezzi di cui dispone.
Gli avvenimenti che seguiranno non potrebbero essere considerati altrimenti che come la conseguenza necessaria, per quanto penosa, del contegno adottato da lungo tempo dalle autorità dell'impero di fronte all'Italia. Essendo quindi interrotte le relazioni d'amicizia e di pace fra i due Stati, l'Italia si considera da questo momento in stato di guerra con la Turchia. Il sottoscritto, d'ordine del suo Governo, ha per conseguenza l'onore di far conoscere a Vostra Altezza che i passaporti saranno messi oggi stesso a disposizione dell'incaricato d'affari dell'impero ottomano a Roma e prega Vostra Altezza di voler fargli pervenire senza ritardo i propri passaporti.
II Governo reale ha incaricato il sottoscritto di dichiarare nello stesso tempo a Vostra Altezza che i sudditi ottomani potranno continuare a risiedere sul territorio del regno senza che vi sia a temere alcuna offesa alla loro sicurezza personale, alle loro proprietà ed ai loro affari.

Commendator De Martino,
Reggente dell'Ambasciata italiana di Costantinopoli

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