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Circolare informativa del Commissariato
Si tratta di ulteriori "Avvertenze" destinate agli emigranti in partenza per gli Stati Uniti, messe a punto dal Commissariato per l'emigrazione. In questo caso il testo è più breve e meno formale. L'intenzione era di preparare l'emigrante a tutti i passaggi che avrebbe dovuto affrontare una volta giunto ad Ellis Island e agli eventuali problemi a cui poteva andare incontro.

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Avvertenze per chi emigra negli Stati Uniti...

Avvertenze per chi emigra negli Stati Uniti dell'America del Nord (1).

Persone alle quali non è permesso lo sbarco.
Persone alle quali non è permesso lo sbarco che sotto certe condizioni.
Danaro che deve avere l'emigrante.
All'arrivo.

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Persone alle quali non è permesso lo sbarco.
Non sono ammessi a sbarcare sul territorio degli Stati Uniti e vengono respinti al porto di provenienza:

Coloro che vanno negli Stati Uniti in forza di un contratto o di una assicurazione di lavoro o di servizio, di cui siano in possesso prima della partenza dal Regno. Fra queste assicurazioni di lavoro devono comprendersi anche le lettere scritte, da chi già trovasi negli Stati Uniti, a parenti o ad amici, per garantire loro che colà essi troveranno un determinato lavoro per una mercede preventivamente fissata.
In altri termini: non si vuole che l'emigrante sbarchi negli Stati Uniti colla certezza di compiere un lavoro promessogli. Si vuole, invece, che l'emigrante vi vada da sé, spontaneamente, colla speranza di trovar lavoro. E il genere e le condizioni del lavoro stesso egli dovrà stipulare con chi meglio gli talenta, soltanto dopo sbarcato.

Gli idioti, i dementi, le persone povere che possono andare a carico della pubblica beneficenza, gli emigranti affetti da malattie ributtanti o da mali contagiosi.
Chi siano gli emigranti poveri che possono andare a carico della pub­blica beneficenza è deciso, volta per volta, dalla Commissione americana nel porto di arrivo, dopo ispezione della persona e dopo esame delle circo­stanze che accompagnano ogni singolo caso. Ma si può ritenere che tutti gli emigranti vecchi, o di costituzione non sana, che non abbiano parenti dì sorta negli Stati Uniti pronti a garantire pel loro mantenimento in caso di ma­lattia o mancanza di lavoro, sono considerati dalle autorità americane come soggetti a cadere a carico del pubblico erario, e quindi respinti al porto di provenienza.
Fra i mali che le Autorità americane ritengono come contagiosi, oltre ai venerei, sono da annoverarsi la tigna, la rogna, ed il mal d'occhi detto tracoma, ossia congiuntivite cronica-contagiosa. Le persone affette dai detti mali sono inesorabilmente respinte al porto di provenienza, a meno che non si tratti di figli minorenni che vanno a raggiungere i genitori cittadini americani, o di donna che va a raggiungere il proprio marito, parimenti cittadino americano.

Le donne non maritate in stato di gravidanza e quelle che conducono seco figli illegittimi;

Le persone che furono condannate per un reato che implica infamia, o turpitudine morale. Tali sono l'omicidio, i ferimenti gravi, lo stupro, l'aggressione a mano armata, il furto, le truffe ed altri reati di una certa entità. Si raccomanda a tutti gli emigranti di andare negli Stati Uniti provvisti del loro certificato penale di data recente, poiché la Commissione americana tiene conto dei certificali medesimi e ne fa spesso richiesta.

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Persone alle quali non è permesso lo sbarco che sotto certe condizioni.
Gli emigranti ciechi o sordomuti, per essere ammessi, devono essere minorenni ed avere negli Stati Uniti i genitori cittadini americani.
Gli emigranti con vista difettosa, storpi, deboli di mente, affetti da malattie che li renderanno presumibilmente incapaci a guadagnarsi la vita; le donne con ragazzi incapaci al lavoro; tutti coloro che hanno più di 45 anni non possono essere ammessi allo sbarco se non con garanzia di parenti o di amici, ossia solo quando essi abbiano negli Stati Uniti parenti prossimi od amici, che vogliano e possano provvedere al loro sostentamento, in caso di bi­sogno. Come regola generale si ritenga, che chi ha parenti od amici negli Stati Uniti, i quali siano in grado di dargli aiuto e di garantire che esso non cadrà a carico del pubblico, deve indicarli alla Commissione americana, potendo ciò contribuire a facilitargli lo sbarco.

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Danaro che deve avere l'emigrante.
Non è fissato l'ammontare di una somma di danaro, di cui debba essere provvisto l'emigrante per avere diritto ad essere ammesso: essa varia a seconda degli individui, delle professioni e dell'età. Un emigrante robusto, pronto a lavorare, deciso a stabilirsi negli Stati Uniti, può essere ammesso anche se abbia disponibile solo il danaro pei bisogni immediati, cioè una diecina di dollari (50 lire), e quello occorrente, se è diretto all'interno, per compiere il viaggio ferroviario. In linea generale si può dire che l'emigrante giovane ed in ottimo stato di salute deve possedere almeno 60 lire. Supposto che l'emigrante abbia i requisiti necessari per essere autorizzato ad entrare nel territorio degli Stati Uniti, tenga presente i consigli che seguono.

Prima della partenza.
Per le norme da seguire circa il passaporto (che gli deve essere rilasciato gratuitamente), per i diritti che competono all'emigrante verso il vettore e il suo rappresentante (i quali non possono percepire compensi di sorta oltre il prezzo del biglietto, sotto pena della restituzione del doppio e del risarcimento dei danni), l'emigrante potrà chiedere informazioni al Comitato per l'emigrazione istituito nel proprio paese, e troverà indicazioni a lui utili nelle Avvertenze popolari intorno alla legge sull'emigrazione pubblicate dal Commissariato.
Circa la scelta del piroscafo, l'emigrante può rivolgersi per informazioni, che nulla costano, al Comitato anzidetto, dal quale egli potrà conoscere anche in modo preciso quali siano le diverse linee di navigazione, che fanno il trasporto di emigranti tra i porti italiani e gli Stati Uniti d'America.
Qui accenneremo soltanto alle vie più economiche o più brevi per recarsi dall'Italia nelle varie parti degli Stati Uniti.
Per coloro, che dalla Sicilia o dall'estremo mezzogiorno della penisola devono recarsi nella Florida, nella Louisiana, nel Mississipì, nel Texas o in altre località al Sud degli Stati Uniti, converrà prendere imbarco sopra piroscafi che vanno direttamente da Palermo a Nuova Orleans, poiché l'emigrante arriva a destinazione più presto e con minore spesa sbarcando a Nuova Orleans anziché a New York, da cui quegli Stati distano più che non da Nuova Orleans.
Per gli emigranti che dovranno stabilirsi negli Stati del Massachusetts, Vermont. Maine, o nel Canada, è preferibile imbarcarsi sopra piroscafi che da Genova o Napoli vanno direttamente a Boston, da dove l'emigrante potrà raggiungere la sua destinazione più presto che da New York.

L'emigrante dovrà, invece, dirigersi a questo ultimo porto per tutte le altre destinazioni degli Stati Uniti. Si noti tuttavia che si può andare a San Francisco di California, da New York, per diverse vie, ciascuna delle quali ha i suoi vantaggi. Quelle più frequentemente usate dagli emigranti sono tre. La prima o quella di New York - Chicago - Omaha - Ogden - San Francisco, detta anche via Union Pacific: essa è la più breve, impiegando circa 6 giorni, e la tariffa regolare per treni-emigranti è attualmente di 65 dollari e 1/2, pari a 327,50 lire in oro. Questa via è la più raccomandabile durante la buona stagione; ma nei mesi rigidi dell'inverno è soggetta a uragani e valanghe di neve, che qualche volta arrestano e bloccano i treni per giornate intere, specialmente al momento di attraversare le Montagne Rocciose o salire la Sierra Nevada. Perciò, durante la stagione invernale, ad evitare tali inconvenienti, si preferisce non di rado un'altra via, più al Sud; e cioè si va per ferrovia da New York a New Orleans, e quindi, coi treni della Southern Pacific, per El Paso (Texas) e Los Angeles, lungo la costa del Pacifico, si arriva in circa 8 giorni a San Francisco, ossia con 2 giorni più della linea Chicago-Omaha sopra indicata. Altra via più economica, ma che impiega circa lo stesso tempo di quella della Southern Pacific, è la cosidetta Old Dominion, di cui un breve tratto è per mare, cioè da New York a Norfolk (circa una giornata di piroscafo), e tutto il resto per ferrovia fino a San Francisco. La tariffa regolare della Old Dominion è di dollari 60,25, pari a lire 301,25 in oro.

Ancora più economico, ma da non da consigliare all'emigrante italiano, a motivo della lunga navigazione, è l'itinerario della compagnia Mallory Line. Essa conduce per mare gli emigranti da New York al Key West, in fondo alla Florida, e quindi, risalendo il golfo del Messico, li sbarca a Galveston. Di qui essi, coi treni della Southern Pacific sono condotti a San Francisco, dopo un lungo viaggio, di cui 7 giorni per mare, che nessun emigrante, che ha già attraversato l'Atlantico, vorrebbe fare per recarsi da New York nella capitale della California. La tariffa regolare di questa linea è di dollari 58,50 pari a lire 292,50 in oro. Lo stesso inconveniente offre la Cromwell Line nonché quello tra gli itinerari della Southern Pacific, che va da New York a Nuova Orleans per mare. Anche questi itinerari non sono da consi­gliare agli emigranti italiani che intendono recarsi nella California.
Gli emigranti, che acquistano in Italia il biglietto ferroviario a destinazione interna degli Stati Uniti, abbiano presenti anche le seguenti avvertenze:

1° L'emigrante può acquistare il biglietto tanto in Italia quanto negli Stati Uniti;
2° Tali biglietti si possono acquistare in Italia soltanto dai vettori (Compagnie di navigazione), che sono muniti, per la vendita, di speciali autorizzazione del Commissariato;
3° II prezzo da pagarsi non potrà mai essere superiore a quello che lo emigrante pagherebbe, se comprasse direttamente tali biglietti nelle stazioni ferroviarie degli Stati Uniti. L'emigrante potrà sempre verificare ciò, anche al suo arrivo, e reclamare in caso di aumento di prezzo;
4° II biglietto o buono ferroviario acquistato in Italia dovrà contenere queste speciali indicazioni:
a) punto dal quale deve incominciare il viaggio ferroviario dell'emi­grante e località dove questo viaggio deve avere termine;
b) il nome della linea ferroviaria, per mezzo della quale si compie il viaggio;
c) ammontare del prezzo pagato in lire italiane;
d) se il viaggio deve effettuarsi parte in ferrovia e parte per acqua, il biglietto, oltre alla linea ferroviaria, dovrà designare anche la Compagnia, sopra i cui vapori l'emigrante dovrà cominciare o continuare il viaggio, avvertendo che se egli intende recarsi a destinazione con viaggio per via di terra soltanto, ed ha pagato il prezzo corrispondente, ciò dovrà risultare nel biglietto colle parole: buono per tutta ferrovia, oppure colle corrispondenti inglesi “all rail”.

L'emigrante deve custodire diligentemente il biglietto o buono ferroviario senza confonderlo con altre carte. In caso di smarrimento o perdita del biglietto, egli si espone al rischio di essere respinto in Italia, se non ha altro denaro per recarsi a destinazione. Al suo arrivo in New York o altro porto americano, dovrà mostrare il biglietto alle autorità americane, da cui viene esaminato prima dello sbarco e che lo faranno partire direttamente per la sua destinazione.
Quanto al biglietto di viaggio per mare, se esso fu spedito all'emigrante da parenti stabiliti all'estero, il vettore, per conto del quale fu venduto il biglietto, dovrà fornirgli l'imbarco sul primo piroscafo in partenza per quella determinata destinazione, purché l'emigrante dia avviso al vettore almeno dieci giorni prima della partenza del piroscafo stesso. Nei casi di urgenza, riconosciuta dall'ispettore dell'emigrazione, il preavviso potrà essere anche, di due soli giorni.
Il biglietto antipagato per il passaggio dell'Oceano dovrà, se sia cumulativo con quello ferroviario, contenere le stesse indicazioni che sono prescritte per i biglietti ferroviari venduti in Italia.

Al momento d'imbarcarsi nei porti italiani, l'emigrante dovrà subire la visita sanitaria tanto del medico italiano quanto di quello americano. Si avverta però che questa visita non costituisce un affidamento sicuro che l'emigrante sia ammesso a sbarcare nel territorio degli Stati Uniti. Pur prescindendo dal fatto che egli durante il viaggio potrebbe essere colpito da un'infermità che non aveva al momento dell'imbarco, è da tenere presente che il giudizio dei medici americani nei porti di partenza non ha forza di legge per la Commissione di visita al porto di arrivo (Ellis Island nel porto New York), la quale è assolutamente libera nei propri giudizi. Se l'emigrante avesse motivi per far risalire al vettore la responsabilità del suo forzato rimpatrio, avrà sempre aperta la via a presentare i propri reclami alla Commissione arbitrale.

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All'arrivo.
Scelto che abbia il luogo dove intende recarsi, l’emigrante deve procurare di sapere dal Comitato mandamentale o comunale quali sono i piroscafi in partenza per quella destinazione, a quali società di navigazione appartengano, quale sarà approssimativamente la durata del viaggio, e quale sia il prezzo del biglietto dal porto di imbarco al porto di sbarco.
I prezzi dei biglietti sono approvati dal Commissariato e notificati ai Comitati mandamentali e comunali. Se qualche società ha ribassato i prezzi, il Commissariato ne tiene sempre informati i Comitati, ai quali l’emigrante deve domandare notizie in proposito.

Torna su.

Tengano a mente gli emigranti che nelle banchine (docks), dove si àncora il piroscafo al giungere in un porto degli Stati Uniti, possono scendere soltanto i passeggeri di prima e seconda classe e i cittadini americani di terza. Gli emigranti, invece, vengono condotti, sopra appositi vaporetti, (a Ellis Island, se si tratta del porto di New-York) per subire l'esame medico e rispondere alle domande degli ispettori.
Non dimentichi l'emigrante di rispondere rispettosamente alle domande degli impiegati governativi, facendo delle dichiarazioni complete e sincere alla Commissione americana, circa il motivo per cui recasi in America, circa i parenti che vi abbia, la loro precisa residenza, il danaro di cui dispone e quant'altro giovi a mettere la Commissione in grado di giudicare se egli sia in regola, rispetto alle leggi americane sull'immigrazione.

L'emigrante una volta ammesso allo sbarco, e qualora debba o ricuperare bagagli, o riscuotere effetti cambiarii, o cambiare moneta, o provvedersi di biglietto ferroviario per l'interno, o tramutare l'ordine per un biglietto fer­roviario in un biglietto effettivo, potrà rivolgersi, per informazioni e consigli all'agente dell'Ufficio italiano per la protezione degli emigranti (State Street, n. 17), o al missionario della Società San Raffaele, che si troveranno a riceverli nella stessa stazione di sbarco (Ellis Island nel porto di New-York) (2). L'emigrante non è obbligato a cambiare il suo denaro in Ellis Island. Se qualche persona insistesse per obbligarlo al cambio, l'emigrante chiami l'in­terprete e reclami presso il Commissario d'immigrazione.
Gli emigranti giunti a New-York dopo essere stati esaminati ad Ellis Island vengono condotti sopra un vaporetto del Governo federale alla Battery, nei locali del Barge Office, presso al vecchio Castle Garden, oggi cambiato in Acquario. Allora soltanto sono perfettamente liberi; e perciò devono stare in guardia contro i sedicenti agenti di alberghi e di locande, e contro coloro che si offrono di trasportare, con carrettini a mano la loro roba, di fare da guide.

Gli emigranti devono pure guardarsi da individui che si qualificano avvocati, e si offrono di far uscire un parente trattenuto a Ellis Island, o si vantano di poter rendere altri servizi. Spesso avviene che si paghino inutil­mente delle somme di denaro per emigranti che nessun avvocato può fare sbarcare. Perciò, anche in questo e simili casi, sarà bene rivolgersi all'Ufficio italiano anzidetto, il quale potrà indicare i veri motivi per cui un emigrante è trattenuto in Ellis Island, se sia possibile ottenerne lo sbarco, e con quali mezzi legali.
Soprattutto l'emigrante non si lasci indurre da chicchessia a rimanere in Nuova York, se altra è la sua destinazione, perché potrebbe cadere nelle mani di sensali, locandieri, falsi impresari e speculatori di ogni specie, che in pochi giorni gli farebbero spendere inutilmente le sue economie.
Anche se è diretto a Nuova York si guardi dagli stessi pericoli, e ricorra, pei informazioni e per consiglio all'Ufficio italiano in State Street, n. 17, (a poca distanza dal Barge Office, punto di sbarco in città), che gli presterà i suoi servigi gratuitamente.

L'emigrante, che dovrà recarsi per ferrovia da una città all'altra degli Stati Uniti, tenga in mente che le ferrovie americane concedono il trasporto, in franchigia, ossia non fanno pagar niente al viaggiatore pel suo bagaglio fino al peso di 150 libbre americane, ciò che corrisponde a circa 70 chilogrammi. Per ogni baule o valigia del bagaglio che l'emigrante consegnerà all'ufficio-bagagli per viaggiare col suo treno, esiga il check, che è una marca di ottone con un numero corrispondente a quello affisso sul bagaglio spedito. Giunto a destinazione egli potrà ritirare il suo bagaglio soltanto su presen­tazione del check anzidetto. In caso di perdita del bagaglio la Compagnia ferroviaria responsabile è tenuta al pagamento di una indennità di dollari 100 per ogni baule o valigia perduta, salvo i casi di forza maggiore.

Si noti inoltre che pel trasporto di fanciulli al di sotto di 5 anni le ferrovie americane non fanno pagare nulla; dai 5 ai 12 anni mezzo posto; al di sopra di questa età si esige la tariffa intera come per gli adulti.
Quando l’emigrante riesca a fare qualche risparmio e debba spedire danaro in Italia, si ricordi che al Banco di Napoli (che ha corrispondenti in New-York od in altre città americane) fu affidato per legge il servizio delle rimesse e della tutela dei risparmi degli Italiani all'estero. Cerchi, adunque, nella città in cui egli abbia residenza, il corrispondente del Banco di Napoli, per mezzo del quale potrà spedire denari in Italia o far depositare somme di danaro nelle casse postali di risparmio del Regno.

In mezzo agli operai americani viva onestamente e modestamente, ma senza avarizia e senza privazioni; cerchi d'istruirsi, e, per quanto gli riesca possibile, di adattarsi alle abitudini del paese in cui vive e di parlarne la lingua, pur non dimenticando la propria lingua e la patria lontana.

Finito di stampare il 15 febbraio 1902.

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1 - Un certo numero di copie di queste Avvertenze è stato messo a disposizione, dei Comitati per l'emigrazione e degli Ispettori dei tre porti di Genova, Napoli e Palermo, affinché le distribuiscano gratuitamente agli emigranti che intendono recarsi negli Stati Uniti.

2 - Allo stesso missionario dovranno rivolgersi vecchi, donne, fanciulli, tutti coloro, insomma, che devono attendere, per potere sbarcare, l'arrivo di parenti od amici che trovatisi lontani da New York. Tali emigranti potranno, se sia necessario, ottenere dal missionario suddetto di essere trasportati nell'ospizio di emigrazione della Società San Raffaele, che trovasi in New-York a poca distanza dal punto di sbarco, e dove, oltre all'alloggio, avranno vitto gratuito per qualche giorno, in attesa che i parenti, a cui sono diretti, vengano a prenderli.

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