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Il minareto della moschea - Tunisi
Verso la metà del XIX secolo la presenza italiana in Tunisia era formata soprattutto da artigiani, banchieri, professionisti e comercianti. Un discreto apporto lo diedero anche un buon numero di esuli politici che furono costretti a lasciare il territorio italiano durante le lotte risorgimentali.
A partire dal 1881, con l'imposizione del protettorato francese, raggiunsero la Tunisia migliaia di emigranti siciliani e calabresi attirati dalla prospettiva di un lavoro nelle opere pubbliche avviate, nel frattempo, dai nuovi padroni del paese.

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Cartolina con veduta del centro di Tunisi

Cartolina da Tunisi

Cartolina postale (Tunisie Postes) spedita nell'agosto del 1948 da Tunisi e indirizzata ad una signora di Roma. Nel testo si accenna al caldo asfissiante della città nordafricana e ai problemi emersi riguardo alla "liquidazione e delle difficoltà degli alberghi che non ci lasciano che brevemente" (attività commerciali da cedere?).
Di particolare interesse la considerazione sulla "bellezza di Tunisi che rende più doloroso il rimpianto" che può far pensare alla nostalgia per aver dovuto lasciare la città dove si era vissuto o dove si avevano degli interessi. Il documento può essere rappresentativo della situazione che si era venuta a creare in Tunisia per i cittadini di origine italiana: dopo il secondo conflitto mondiale, infatti, le autorità coloniali francesi adottarono, nei confronti di questa comunità, una politica assai restrittiva che mise molti dei suoi componenti nelle condizioni di dover lasciare il paese in un breve lasso di tempo e di perdere i propri beni che vennero espropriati o requisiti

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